Bonus 200 euro

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Bonus 200 euro: al via le domande per gli autonomi. Ecco a chi spetta e quando arriva

Lavoratori autonomi e partite Iva possono finalmente presentare la domanda per ottenere il bonus 200 euro. Le richieste vanno inoltrate all’Inps o alla propria Cassa previdenziale entro il 30 novembre. Il bonus viene erogato una volta sola, per gli autonomi a novembre, mentre è già stato versato a dipendenti e pensionati con reddito sotto i 35 mila euro annui. Per colf e badanti invece non è previsto alcun limite di reddito. Ecco nel dettaglio come ottenerlo.

26 settembre 2022contributo tecnico di Tatiana Onetadi Luca Cartapatti

Bonus 200 euro

Il decreto Aiuti aveva introdotto l’accredito nel mese di luglio, nelle buste paga e nei conti correnti di chi ne ha diritto, del cosiddetto “bonus 200 euro”, la misura una tantum destinata a supportare famiglie coi redditi medio-bassi nell’affrontare l’aumento dell’inflazione e la pressione del caro-vita. Il bonus, erogato a luglio a dipendenti e pensionati, è stato esteso a una platea più vasta di beneficiari tramite il decreto Aiuti bis.

Ora è il momento per gli autonomi di presentare la domanda per ottenerlo nel mese di novembre. La domanda deve essere presentata dalle partite Iva entro il 30 novembre presso l’Inps o la propria Cassa previdenziale, dimostrando però di non possedere un Isee superiore ai 35 mila euro e di avere effettuato almeno un versamento contributivo nel 2020. I vari enti previdenziali dovrebbero essere in grado di erogare (nei casi previsti) anche l’ulteriore nuovo bonus da 150 euro previsto, dal decreto Aiuti ter, sempre nel mese di novembre.

Ma vediamo nel dettaglio come funziona il bonus 200 euro, chi lo può chiedere e quali sono le novità introdotte dal decreto Aiuti bis.

Bonus 200 euro: cosa cambia con il decreto Aiuti bis

Il decreto Aiuti bis ha allargato la platea dei beneficiari del bonus 200 euro, includendo coloro che, essendo coperti integralmente da contribuzione figurativa (come cassa integrati o donne in maternità), non hanno beneficiato della riduzione dei contributi dello 0,8% pur rientrando nel limite di reddito prescritto per ottenerlo. Allo stesso modo, il bonus viene riconosciuto anche a collaboratori sportivi che hanno beneficiato di almeno uno dei sostegni al reddito previsti per il Covid, dottorandi e assegnisti per ricerca.

Bonus 200 euro: a chi spetta

La misura, come dice il nome stesso, prevede un bonus di 200 euro, erogato una tantum, ai lavoratori dipendenti che percepiscono un reddito annuo da lavoro fino a 35 mila euro lordi e che già hanno usufruito per almeno un mese nel primo quadrimestre 2022 della riduzione dei contributi Inps dello 0,8%.

Il conteggio del limite di reddito viene fatto sul base mensile, in pratica il reddito imponibile ai fini fiscali (ai fini previdenziali l’importo è più alto) non deve superare i 2.692 euro per tredici mensilità. Per fare un esempio pratico, ottiene il bonus solo il lavoratore dipendente che da inizio anno, fino al momento in cui riceve il bonus, ha percepito uno stipendio lordo al mese non più alto di 2.692 euro ed è previsto che riceva lo stesso stipendio per 13 mensilità. Sono esclusi quindi coloro che ricevono mensilità aggiuntive che, riparametrate su 13 stipendi, sforano il limite dei 1.692 euro o coloro che hanno visto incrementare (e superare la soglia dei 2.692 euro) lo stipendio da inizio anno (non conta infatti il reddito percepito nel 2021). Se l’incremento di stipendio (che faccia sforare i 2.692 euro mensili di tetto) avviene successivamente luglio (quindi dopo aver ottenuto il bonus), il lavoratore sarà tenuto a conguagliare il bonus nella dichiarazione dei redditi, cioè dovrà restituire di fatto il bonus ottenuto).

Al bonus 200 euro hanno diritto anche i lavoratori domestici, i lavoratori stagionali, gli autonomi e chi percepisce il reddito di cittadinanza o la disoccupazione.

Come si ottiene e quando arriva

Il bonus è stato erogato direttamente nella busta paga e nella pensione di luglio (per i dipendenti e i pensionati) o, con tempi diversi, sul conto corrente (per autonomi, stagionali, disoccupati, colf e badanti). Tuttavia, se per pensionati e disoccupati (non tutti però) l’accredito avviene in automatico, per gli aventi diritto delle altre categorie lavorative occorre presentare della documentazione: vediamo caso per caso quale.

Cosa devono fare i lavoratori autonomi

Per i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps o alle altre forme obbligatorie di previdenza e assistenza, è previsto un contributo anti-inflazione di 200 euro. Per ottenerlo devono fare richiesta al proprio ente previdenziale di appartenenza secondo le modalità previste da ognuno di questi. Per beneficiarne autonomi e professionisti devono aver percepito un reddito massimo di 35.000 euro nel 2021.

Per presentare la domanda si ha tempo fino al 30 novembre, non dovrebbe essere quindi un click day perché i fondi a copertura della misura sono congrui rispetto al numero di beneficiari. Inoltre, per chi, tra coloro che fanno domanda per il bonus, ha posseduto nel 2021 un reddito inferiore a 20.000 euro lordi, l’accredito dei 200 euro si somma a quello dell’ulteriore bonus da 150 euro previsto con il decreto Aiuti ter.

Cosa devono fare i dipendenti

I lavoratori dipendenti hanno ricevuto il bonus 200 euro presentando una dichiarazione al datore di lavoro in cui attestano di non percepire trattamenti pensionistici o il reddito di cittadinanza, l’Inps ha pubblicato un documento fac-simile a questo scopo. In questo modo, il datore di lavoro in base ai dati reddituali in suo possesso ha riconosciuto il bonus direttamente nella busta paga di chi percepisce un reddito inferiore a 35.000 euro lordi annui (2.692 euro per 13).

Inoltre, il bonus deve essere erogato anche con buste paga azzerate, per esempio a causa di cassa integrazione ordinaria o straordinaria, l’importante è che nel mese di luglio 2022 doveva sussistere il rapporto di lavoro. Allo stesso modo, per ottenere il bonus ad ottobre, chi, come abbiamo visto, non ha beneficiato dei 200 euro per esonero contributivo deve presentare una dichiarazione al datore di lavoro, di non aver percepito il bonus.

Cosa devono fare i pensionati

Per i pensionati, compresi i titolari di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno di invalidità civile, ciechi e sordomuti e chi percepisce l’accompagnamento alla pensione, la cui pensione abbia decorrenza entro il 30 giugno 2022, l’accredito è stato fatto direttamente dall’Inps in base ai dati reddituali in suo possesso.

Se non spetta viene recuperato

In presenza di più rapporti di lavoro occorre fare attenzione perché il bonus 200 euro spetta una volta sola: in caso contrario verrà recuperato da ogni datore di lavoro in base a quanto stabilito dall’Inps. Questo succede quando sommando i due rapporti di lavoro si supera il limite dei 2.692 euro o se, nel rispetto del massimale di reddito il bonus viene erogato due volte, infatti in base alle denunce contributive presentate all’Inps dai datori di lavoro, l’istituto può verificare la situazione di ciascun contribuente. Si attende una comunicazione dell’Inps sulle modalità in cui le somme erogate erroneamente dovranno esser recuperate in capo al dipendente da parte dei datori di lavoro.

Per i pensionati l’erogazione del bonus è un diritto provvisorio. Infatti, successivamente all’inserimento dei 200 euro nel cedolino della pensione, l’istituto effettua i controlli reddituali con l’Agenzia delle entrate e, qualora il limite di reddito fosse superato, recupera la somma erroneamente erogata, chiedendone il rimborso entro un anno. In alternativa, tramite i canali telematici dell’Inps è possibile chiedere di non ricevere il bonus 200 euro, se già si sa che andrà restituito.

Cosa devono fare i disoccupati e gli altri lavoratori

Il bonus 200 euro è riconosciuto in automatico a chi:

a giugno 2022 percepisce la Naspi o la DisColl, cioè le indennità di disoccupazione per i lavoratori dipendenti o i collaboratori coordinati e continuativi;

percepisce nel 2022 l’indennità di disoccupazione agricola di competenza del 2021;

nel 2021 ha beneficiato delle indennità previste dai decreti Sostegni e Sostegni bis;

beneficia del reddito di cittadinanza, a condizione che nessun componente del nucleo familiare percepisca lo stesso bonus 200 euro;

ha percepito almeno una delle misure di sostegno previste dai provvedimenti emergenziali anti Covid, in qualità di collaboratore sportivo. In questo caso il bonus viene erogato da Sport e Salute Spa.

Cosa devono fare colf, badanti e stagionali

Colf e badanti devono presentare una domanda all’Inps per ottenere l’accredito del bonus 200 euro in conto corrente, ma non è previsto per loro alcun limite massimo di reddito. La domanda deve esser presentata tramite gli enti di patronato entro il 30 settembre, cui vanno dichiarati tutti i rapporti di lavoro in essere al 18 maggio 2022 e un IBAN valido per l’accredito della somma.

Allo stesso modo, per ottenere il bonus 200 euro devono presentare la domanda entro il 30 ottobre:

i collaboratori coordinati e continuativi con contratti attivi al 18 maggio 2022, iscritti alla Gestione separata dell’Inps, non titolari di pensione né iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie e con reddito 2021 derivante dai rapporti di co.co.co non superiore a 35mila euro;

i lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti che, nel 2021, hanno svolto la prestazione per almeno 50 giornate e hanno reddito derivante da quei rapporti non superiore a 35mila euro;

i lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che, nel 2021, hanno almeno 50 contributi giornalieri versati e reddito derivante da quei rapporti non superiore a 35mila euro;

i lavoratori autonomi privi di partita Iva, iscritti alla Gestione separata dell’Inps al 18 maggio 2022 e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che, nel 2021, sono stati titolari di contratti autonomi occasionali con accredito di almeno un contributo mensile;

gli incaricati alle vendite a domicilio, titolari di partita Iva attiva e iscritti, al 18 maggio 2022 alla Gestione separata, con reddito 2021 derivante da tali attività superiore a 5mila euro;

i dottorandi e assegnisti di ricerca con reddito 2021 fino a 35.000 euro annui.

Per presentare la domanda serve accedere al sito dell’Inps loggandosi con la SPID, la CIE o la CNS. Dalla home del sito www.inps.it si deve scegliere “prestazioni e servizi”, poi “servizi” e infine “punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”. A questo punto è necessario scegliere la propria categoria di appartenenza tra quelle che abbiamo appena elencato.

In alternativa è possibile presentare le domande tramite il servizio di Contact Center Multicanale, telefonando al numero verde 803 164 da rete fissa (gratuitamente) oppure al numero 06 164164 da rete mobile (a pagamento). Inoltre, è possibile presentare domanda attraverso gli Istituti di Patronato.

Come si calcolano i 35 mila euro

Per i lavoratori dipendenti si conteggiano esclusivamente i redditi da lavoro, quindi facciamo attenzione se abbiamo in essere più rapporti di lavoro.

Per i pensionati invece, si considerano i redditi personali prodotti nel 2021 imponibili ai fini Irpef, in pratica per il raggiungimento dei 35.000 euro si tiene conto di tutti i redditi prodotti nell’anno precedente, non solo quelli da pensione, come ad esempio quelli derivanti dall’affitto o da prestazioni occasionali. Non vengono conteggiati tra i redditi solo la casa di abitazione e se percepiti il TFR o le retribuzioni arretrate sottoposti a tassazione separata.

Caro-vita: le nostre battaglie

Tanto il bonus 200 euro, quanto l’estensione degli aiuti su bollette e carburanti sono certamente provvedimenti utili ai consumatori per tamponare l’emergenza del caro-vita. Tuttavia sono la dimostrazione che non si può continuare a rinnovare misure tampone e mettere in campo provvedimenti una tantum: servono interventi strutturali che permettano di mettere al riparo i consumatori da futuri rincari e speculazioni.

Da mesi abbiamo fatto le nostre proposte concrete al Governo, sia sul fronte del caro-benzina, sia su quello del caro-energia. Da qualche giorno abbiamo fatto le nostre proposte concrete anche per aiutare le famiglie più in difficoltà a fare la spesa, davanti all’incessante crescita dei prezzi dei prodotti alimentari di base. Sostieni anche tu le nostre battaglie e gli appelli al Governo. Più siamo, più la nostra voce sarà forte.

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